GRANDE, IMMENSA NANDA

Milano, piazza Duomo
giovedì 24 settembre 2009, ore 21
Paolo Sorrentino legge Song di Allen Ginsberg nella traduzione di Fernanda Pivano

2 commenti:

  1. Oggi 4 ottobre alle 12, nella Chiesa di S. Dorotea, Fernanda sarà ricordata nel suo quartiere romano dagli amici trasteverini e della "sua Casbah".
    Adriana Ruvolo Schipa

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  2. "C'è una terra dei vivi e una terra dei morti e il ponte è l'amore, l'unica sopravvivenza" la citazione è dal "Ponte di San Luis Rey" di Thorton Wilder, un amore "un sacco laico" ma impregnato di un forte desiderio dell'unione e la capacità di comprendere gli altri.
    Non a caso era figlio di un congrezionalista e di una presbiteriana. E Nanda ventenne si è innamorata traducendo Master all'idea che un ragazzo possa morire mentre bacia con l'anima sulla labbra una ragazza nella poesia intitolata Francis Turner. Questo amore innocente e pieno di entusiasmo non l'ha mai abbandonata e le ha fatto scrivere nel 2008 in Spoonriver, Ciao: "Ah, questo Spoon River. Acqua gialla, manciate di sabbia a coprire le correnti, alberi troppo belli per avere un nome, forse aceri di cui i bambini bevevano lo sciroppo, dolci barchette che fanno pensare ad amori senza confine. Forse sono quegli amori, reali o immaginari a stregare le anime che li accolgono nei loro sogni". Ed all'autore delle fotografie: "Caro William Willinghton, tu passi la tua vita a ucciderti a forza di sognare".
    Di questi tempi si rischia di sembrare idioti ad usare la parola "dream"
    Nanda ha sempre impugnato la penna con le sue belle mani come una fiorettista. Scriveva velocemente come se sapesse tutto a memoria e la penna era sempre una matita. Mi sono sempre chiesta perché la matita ed ora mi chiedo perché non glielo ho mai domandato. Le sue dita erano sempre ornate da anelli originalissimi ed ero ammirata da come non intralciassero la sua scrittura.
    Chissà, l'inchiostro troppo aggressivo per le sue parole, la biro troppo volgare per la sua sensibilità, per rendere leggeri i suoi pensieri. Ho tutte le sue lettere, tutti i suoi biglietti, tutti i suoi appunti, sempre a matita.
    La gran fetta di vita che ha trascorso con noi è stata bella ed importante. Ci siamo divertiti moltissmo, cene, eventi, compleanni, Natali e Capodanni festosi con persone interessanti. Non alterava i miei ritmi: ho sempre avuto bisogno di dormire fin da bambina quattro o cinque ore al massimo. Il suo sorriso ha illuminato la mia casa ed i suoi occhi sono stati sempre curiosi per chiunque entrasse nella nostra orbita, con una gioia nel rivolgersi rara e preziosa che mi ha sempre trasmesso una grande energia e mi ha fatto capire che è l'unica via per vedere gli altri come sono nella loro verità. E comunque con preferenza per i creativi!
    E per quanto fosse un'esteta, con lei eri sempre nudo e quel che contava era quel che facevi e se ne eri felice.
    Non ha mai avuto pudore nel porre la stessa domanda ai nuovi incontri "Cosa fai per campare?"
    Neanche un mese fa ho perso la mia gattina ventenne Steeple e Nanda l'adorava. Una sera, sempre qui da noi, stava giocando con un gomitolo con due piccoli mici nati da poco. Non ricordo chi la cercò al telefono e lei mi disse di rispondere che non aveva tempo in quel momento perchè stava insegnando a giocare ai miei gatti.
    Non posso certo scrivere di tutte le persone meravigliose che mi ha fatto conoscere, naturalmente per la maggior parte scrittori,
    anche se questa è una casa di musicisti.
    Bella Nanda, amica mia cara, mi sento davvero più sola e smarrita con te da un'altra parte, ma so che oltre a guardarmi vivere, mi verrai a trovare nei miei sogni.
    Adriana Ruvolo Schipa

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